Oggi c' è stato un incontro a scuola con la associazione C.I.S.D.A.: è stato fatto un lavoro di gruppo e dall'attività dei quattro gruppi di ragazzi sono emersi quattro racconti che vogliamo condividere con voi.
"Un tempo Kabul era una bella città, tanti turisti la potevano ammirare durante i loro viaggi in Oriente. dopo trent'anni di guerra, la capitale dell' Afghanistan è un cumulo di macerie. La famiglia di Maryam, una bambina di sette anni, è dovuta fuggire per salvarsi. Non hanno più la casa, il lavoro... e niente da mangiare. Dopo tante peripezie sono giunti in Italia. Vogliono ottenere il permesso di soggiorno e abitare regolarmente in Italia. Arrivati in Italia si recano in questura, purtroppo devono attendere per i documenti. Senza una casa chiedono aiuto a un'associazione, che dà loro una sistemazione temporanea. Nel frattempo cercano un' occupazione lavorativa e iniziano ad imparare la lingua italiana. Ottenuti i documenti e una sistemazione lavorativa riescono a racimolare denaro a sufficienza per potersi permettere un appartamento e condurre una vita dignitosa e dare un' educazione scolastica alla bambina".
"Said è il più grande amico di Omar. La famiglia di Omar appartiene all'etnia Pashtun, quella di Said è Hazara. Questi ultimi sono spesso vittime di discrimizioni da parte della gente perchè si dice che siano dei poveracci, ladri, servi. Un giorno i due amici litigano e Omar insulta l'amico dicendogli: "sporco Hazara!". Nasce una zuffa. Da quel giorno il padre di Omar vieta a suo figlio di giocare con Said dicendo: "Non c'è da fidarsi di quella gente!". Omar, nonostante i divieti del padre, continua la conoscenza e l'amicizia con Said, uscendo di nascosto. Insieme entrambi convincono il padre che Said è una brava persona anche se Hazara".
"Fariya ha 17 anni, fino a ieri frequentava la scuola per diventare infermiera. Da oggi una legge emanata dal governo, appellandosi alla Shari'a, vieta alle donne di studiare ed alle bambine di andare a scuola. Fariya desidera diventare infermiera, per aiutare il suo popolo devastato da tanti anni di guerra. Ci sono tante ragazze che frequentano la scuola che non sono d'accordo ed anche i loro compagni di scuola non accettano questa situazione. Perciò decidono di ribellarsi con il governo, ma invano".
"Malika è una bambina di tre anni che vive in un campo profughi di Herat. Nel campo non ci sono l'acqua potabile, servizi igienici, fognature. Malika spesso si ammala, ma non c'è un medico nè un ospedale. La popolazione è stanca e vuole cambiare la propria situazione. Intervengono i "Medici senza Frontiere", costruendo tende ospedaliere e sale operatorie, con attrezzature mediche e con possibilità di soccorso. Costruiscono un pozzo vicino agli edifici di compensato in modo da portare acqua potabile alle famiglie, aiutati dalla popolazione. Interviene poi l'ONU, portando servizi igienici e sanitari e soddisfando i bisogni di vestiario della popolazione".
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