giovedì 28 aprile 2011

E Val di Preone fu!

Dopo il nostro primo tentativo, bloccato dalle avverse condizioni meteorologiche, questa volta ce l'abbiamo fatta: la traversata della Val di Preone è compiuta! Giubilo e gioia...
Dopo aver perso in partenza il Doblanco per cavilli orari, la giornata non si presentava al massimo; tuttavia il nostro ardimento ha permesso che tutto si svolgesse come il divino fato, un tempo avverso, aveva per noi prestabilito. Ci siamo diretti verso Preone, e senza ulteriori indugi abbiamo seguito il cartello che indicava "Sella Chianzutan". La strada, anche se ovviamente un po' logorata dal lungo inverno, ci ha concesso una totale tranquillita, immersi nel verde senza incrociare alcuno. L'arrivo in Chiampon ci ha aperto una vista magnifica sui verdi prati, con addirittura una casa in ristrutturazione (!), e così abbiamo fatto le nostre solite foto.
Vista
Vista con Florin











L'occhio di Florin ha riconosciuto opere militari un po' dovunque fino all'incrocio con la strada che collga Vito d'Asio alla Sella Chianzutan, e così ci siamo prontamente informati su interent sulla storia recente di quei posti: nel 1917, durante la rotta di Caporetto, parte della III armata italiana cercò di congiungersi con la IV, che si trovava in ritirata nel pordenonese, passando proprio per la Val di Preone. Però a Pozzis trovò ad aspettarla gli austro-tedeschi: fu un massacro. Durante la seconda guerra mondiale invece, la valle offrì rifugio alle formazioni partigiane che operavano nella zona; numerose furono le repressioni nazi-fasciste, nonchè ad opera dei Cosacchi che "scorribandavano" in quei luoghi.
Finito questo breve riepilogo storico, torniamo a noi: la strada della Val di Preone finisce con la vista del paesello di Pozzis, e si congiunge con la più spaziosa strada che dirige a Sella Chianzutan; dalla sella, seguendo a ritroso il percorso del rally (ma ovviamente con maggior calma!), siamo scesi a Verzegnis e da qui a Tolmezzo, concludendo il nostro tour de Preon.
Restate sintonizzati per le nuove imprese!

mercoledì 20 aprile 2011

Nella vecchia fattoria...

Un saluto a tutti i lettori (se ce n'è)!
Questa volta non descriveremo posti lontani come Ravascletto o Ludaria o Cesclans, ma un pomeriggio passato in azienda (aziendale) agricola a Formeaso con Nikolas e Gabriele.
Inizialmente, dopo le presentazioni con il gentilissimo Gianpietro, proprietario dell'azienda che ci ospita e dove Florin dà una mano quando può, seguendo la sua passione per questo lavoro, abbiamo fatto vedere ai nostri due amici l'azienda, mostrandogli le mucche e i vitelli, i vari mezzi a disposizione e le varie cose che vengono fatte nell'azienda.
Avremmo dovuto poi lavorare intensamente tra forconi, pale e trattori(n), ma quegli "sfaticati" (che in quanto a "sfaticatismo" se la giocano alla pari con noi) non si sono presentati in abiti adatti al duro lavoro del fattore, per cui abbiamo sperimentato solo poche attività: prima abbiamo "picconato" il "muro" di granoturco per fare l'unifeed, e Nikolas e Gabri hanno osservato con stupore Florin manovrare un trattore (ebbene sì, non ci credevano quegli infedeli...). Dopo aver ben bene picconato, armati di forca abbiamo riempito il carrello dell'unifeed con il granoturco, o più che altro aiutato Florin nel lavoro con intensi sguardi. Dopodichè siamo passati allo stadio successivo: mettere nel carretto unifeed anche due casettoni di rimasugli di mele, già spremute per fare sidro (aghe di meluz). Anche qui eravamo armati di pala e forcone, ma anche qui, dopo alcune palate per i fotografi, ci siamo dedicati più a coadiuvare psicologicamente Florin con la forza del pensiero: pensavamo tutti insieme intensamente a sollevare le mele, alleviando senza ombra di dubbio la fatica del nostro buon Florin.
Dopo aver finito anche questo compito, abbiamo iniziato a rompere un ballone di fieno, per buttare anche questo nel carretto dell'unifeed insieme al granoturco ed alle mele. Non abbiamo fatto in tempo a finire (o meglio, vedere Florin finire), perchè erano ormai arrivate le quattro ed abbiamo dovuto togliere le tende, privando Florin del nostro prezioso aiuto, non prima però di esserci fatti offrire una rinfrescante aranciata.
Seconda opera
Prima opera











Ripromettendoci di tornare in un'altra occasione, abbiamo ripreso il Doblanco (Gabri, Nikolas e Matteo) e siamo tornati a Tolmezzo, augurando buon lavoro a Florin.
Alla prossima people!

lunedì 18 aprile 2011

Brrrrr...la grotta delle streghine...

Eccoci di nuovo pronti ad aggiornare il blog, questa volta con un racconto di paura!Ebbene sì, siamo andati a visitare la grotta dei pagans (o delle streghine, come la chiama Florin), in quel di Cavazzo Carnico. Si tratta di una grotta naturale, scavata dall'acqua nella montagna, che in passato veniva indicata come il luogo dove si trovavano le streghe per i loro riti magici. L'arrivo non è stato dei più semplici, infatti abbiamo dovuto superare un fiume in piena, visto che il tronco di attraversamento era stato rimosso. La traversata non era alla fine complicata, ma la prudenza dimostrata da Florin ha richiesto un po' di attenzione in più nel trovare i giusti appoggi.

Il complicato guado
Una volta completato il guado, la floriniana attenzione non venuta a mancare nell'avvicinamento alla grotta, dove qualche passaggio richiedeva un po' di concentrazione in più. Ma una volta arrivati...la fatica fatta viene subito ripagata: la grotta infatti è molto suggestiva, con l'acqua che scivola lungo le pareti, due piccole pozze e la stretta apertura in alto che lascia entrare uno spiraglio di cielo nell'antro. ma la meraviglia maggiore è stata, per Florin, il passaggio in cemento dei bunker scavati nella montagna che attraversa la grotta da una parete all'altra.





Riproponendoci di visitare anche il bunker quando sarà più caldo, torniamo sui nostri passi, e questa volta la traversata è stata più rapida, visto che la prudenza (diciamo timore) di Florin era un po' passata. Risaliti in macchina, abbiamo preso la strada verso Cesclans, dove abbiamo visitato la pieve e fatto le solite foto del nostro personale "Tour des Pleifs" (ora ci mancano solo San Floriano e Santa Maria Oltre But, in pratica).


Una vista mozzafiato, con tanto di autostrada e centrale idroelettrica. Wow.
Alla prossima gente!

lunedì 4 aprile 2011

Uscita imprevista!

Contro tutte le previsioni e pronostici, questa volta abbiamo fatto il nostro giretto di lunedì! Infatti eravamo intenzionati ad aggiornare il blog, ma purtroppo abbiamo trovato l’ufficio di Itaca chiuso! E quindi….cosa diavolo facciamo? Dopo uno stimolante caffè di riflessione, abbiamo preso la macchina e siamo andati senza ulteriori indugi verso Comeglians, con l'intenzione di fare un giro panoramico della Val Calda, passando da Ravascletto e scendendo poi da lì a Cercivento.
Con estrema calma e senza incontrare altre macchine abbiamo scalato la strada verso Ravascletto, osservando la grossa opera di pulizia dei boschi che è stata avviata in quei luoghi: infatti ai margini della strada si notavano grossi tronchi segati da motoseghe comandate sicuramente da un trattore.
Una volta giunti a Ravascletto, parcheggiamo il furgone in centro e ci avviamo verso la periferia per una sosta svuota-acqua nel bosco per Florin, vicino al laghetto sotto la strada, per risalire poi tra i prati verso il parcheggio del furgone.


Il "cubo" dello Zoncolan da Ravascletto

Florin tentato da un bagnetto nel fresco lago












Ovviamente non prima di aver provato i giochi del parco per bambini che si trova lì, che domande! Vista l’ora già tarda, abbiamo dovuto riprendere subito la strada verso casa, e con calma siamo scesi a Cercivento, Sutrio e da qui a Zuglio, casa base!
Abbracci e baci ai trattori!