Dopo aver perso in partenza il Doblanco per cavilli orari, la giornata non si presentava al massimo; tuttavia il nostro ardimento ha permesso che tutto si svolgesse come il divino fato, un tempo avverso, aveva per noi prestabilito. Ci siamo diretti verso Preone, e senza ulteriori indugi abbiamo seguito il cartello che indicava "Sella Chianzutan". La strada, anche se ovviamente un po' logorata dal lungo inverno, ci ha concesso una totale tranquillita, immersi nel verde senza incrociare alcuno. L'arrivo in Chiampon ci ha aperto una vista magnifica sui verdi prati, con addirittura una casa in ristrutturazione (!), e così abbiamo fatto le nostre solite foto.
![]() |
Vista |
![]() |
Vista con Florin |
L'occhio di Florin ha riconosciuto opere militari un po' dovunque fino all'incrocio con la strada che collga Vito d'Asio alla Sella Chianzutan, e così ci siamo prontamente informati su interent sulla storia recente di quei posti: nel 1917, durante la rotta di Caporetto, parte della III armata italiana cercò di congiungersi con la IV, che si trovava in ritirata nel pordenonese, passando proprio per la Val di Preone. Però a Pozzis trovò ad aspettarla gli austro-tedeschi: fu un massacro. Durante la seconda guerra mondiale invece, la valle offrì rifugio alle formazioni partigiane che operavano nella zona; numerose furono le repressioni nazi-fasciste, nonchè ad opera dei Cosacchi che "scorribandavano" in quei luoghi.
Finito questo breve riepilogo storico, torniamo a noi: la strada della Val di Preone finisce con la vista del paesello di Pozzis, e si congiunge con la più spaziosa strada che dirige a Sella Chianzutan; dalla sella, seguendo a ritroso il percorso del rally (ma ovviamente con maggior calma!), siamo scesi a Verzegnis e da qui a Tolmezzo, concludendo il nostro tour de Preon.
Restate sintonizzati per le nuove imprese!