lunedì 28 febbraio 2011

Eravamo sei amici al bar (ma poi siamo rimasti quattro)

“Questa strada è troppo stretta per il trattore”, la solita constatazione di Florin davanti a strade pericolose. Perché anche questa volta ci siamo spinti in luoghi reconditi ed inesplorati. L‘idea di questa gita in gruppo è nata dai ragazzi del l’Itaca, Matteo e Erica, dopo che ci siamo conosciuti al Tiliy’s, insieme a Manuela, Gabri e Iuri. Quei furbi di Gabriele e Iuri ci hanno abbandonato per la loro meta privata, privandoci per l’ennesima volta della loro soave presenza, mentre noi (l’eroica Manuela , Erica, Florin e Matteo) a bordo del potentissimo furgone Itaca colorato di fiori di florin fiorello (l’amore è bello), ci siamo diretti verso “Gnaustock”, per mettere Manuela e Florin fiorello a bagno nelle chiare (!), fresche (questo sì) et dolci (mah..) acque del lago di Verzegnis. Purtroppo però la presenza di testimoni ha impedito di compiere il diabolico piano: ci siamo quindi limitati a pescare due trote con il canotto di Florin.

Una veduta del lago
Il ponte sullo stretto...
Tra un tuffo e l’altro il tempo è passato, con le esilaranti battute della mitica amica Manuela, che hanno fatto ridere anche la diga (a causa delle risate è stato segnalato un cedimento della struttura). Non contenti di aver attraversato il lungo ponte sul lago, abbiamo pensato di andare a vedere da vicino la diga; purtroppo però il tom-tom, installato ovviamente di serie sul mitico furgone, non ha trovato la via giusta e siamo finiti in una strada senza uscita (e senza parole, brava Manu). Con l’aiuto di un villico di passaggio, senza troppi danni abbiamo girato e abbandonato in mezzo alla strada il furgone, per poterci incamminare per un lungo e tortuoso sentiero. Dopo 25 metri siamo giunti alla meta. Siamo arrivati in un bel prato, con un rustico stavolo ben curato, che ci ha conquistato il cuore, tanto da costringerci a fare un autoscatto alle montagne innevate.

Il rustico stavolo ben curato
Dopo di che ci siamo di nuovo imbarcati sul furgone a pois, che ci ha portato (tra gli sguardi attoniti degli abitanti indigeni) a scoprire il mondo che và da Chiaicis a Invillino, dove con grande sorpresa ci siamo imbattuti nella troupe cinematografica che Florin e Matteo avevano inutilmente cercato per le strade di Pani. Destino infingardo. Abbiamo quindi ripreso la via per Tolmezzo, dove ci siamo salutati carichi di buoni propositi per nuove escursioni.
Alla prossima puntata!
P.s.: ma sulle montagne c’era la neve...
P.p.s.: alcuni passaggi sono frutto di pura fantasia!

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